Gli antenati dell'uomo

Se volessimo riassumere in una sola immagine lo studio sulle origini dell'uomo, tutti noi penseremmo probabilmente all'ominide piu' famoso: l'incredibile Lucy, Australopithecus afarensis ritrovato da Johanson nel 1974 nella depressione di Afar in Tanzania. Lo scheletro di questa piccola abitatrice della savana testimonia gia' la sua andatura bipede, anche se il piede e l'acrominon non possono ancora essere considerati umani del tutto, il primo non aveva ancora l'alluce totalmente allineato, l'altro era piuttosto mobile perche' presumibilmente Lucy era ancora una buona arrampicatrice. L'Australopithecus afarensis ora e' considerato come uno dei piu' antichi primati umani, infatti esso risale a circa 4 milioni di anni fa, da questa linea evolutiva si e' avuto poi l'Australopithecus africanus (Mrs Pless e il bambino di Taung), dal quale deriverebbe il primo "uomo": l'Homo rudolfensis, ossia un progenitore dell'Homo habilis. Ma continuiamo a parlare di Lucy, di lei si puo' dire che per quanto riguarda le dimensioni non era molto distante da una Pigmea attuale. A livello cerebrale invece? Beh analizzando la sua capacita' cranica possiamo notare che corrispondendo a circa 400-450 cc, molto vicina quindi a quella di uno scimpanze', la nostra piccola progenitrice non era poi cosi' intelligente. Infatti durante l'evoluzione dell'Australopiteco non si puo' parlare di un avanzamento in questo senso, l'unico vero progresso e' il bipedismo.

Queste scoperte hanno dato un'importante svolta alle teorie sull'origine dell'uomo: da una scimmia con poco cervello ma che camminava su due piedi. L'affermazione del bipedismo e' testimoniata ancor di piu' dalle orme di Laetoli, sempre in Tanzania, dove sono state ritrovate e attribuite a tre afarensis. Tali orme si fossilizzarono su delle ceneri. La pianta raffigurata evidenzia la presenza dell'arco plantare e quindi la tipica camminata umana. Le orme dell'afarensis si perdono nella savana, quando Lucy e i suoi simili lasciavano il posto ai suoi successori. C'e' da dire una cosa molto importante sulla vita delle australopitecine,esse hanno convissuto per molto tempo in Africa senza disturbarsi, perche' probabilmente non formarono mai dei gruppi cosi' numerosi da intralciare la vita dei vicini.

In ultimo si puo' dire che, per quanto riguarda la vita sociale, probabilmente non ne avevano una, al massimo si puo' parlare di gruppi di individui che vivevano in comunita' senza troppi legami.

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